Quando la natura rallenta e il corpo risponde

L’estate cede il passo all’autunno e lentamente tutto sembra rallentare. La luce attenua la sua intensità e le ore diurne si riducono progressivamente. La natura, con la sua saggezza atavica, ci invita a un movimento diverso: non più orientato verso l’esterno, ma rivolto all’interno. Tutto sembra richiamare al raccoglimento, al tempo dell’ascolto e del lasciar andare, come gli alberi che si spogliano per accogliere un nuovo ciclo. Nel lavoro psicoterapeutico e nella visione neuropsicosomatica, corpo e mente sono intesi come un unico organismo di coscienza. Ogni cellula sente, ogni fibra reagisce, ogni respiro riflette ciò che viviamo, anche quando la mente non ne è consapevole. In questo senso, l’autunno non è solo una stagione del mondo esterno, ma anche una stagione interiore: il corpo, con la sua intelligenza biologica, reagisce ai cambiamenti dell’ambiente.
“La salute è armonia tra il corpo e la coscienza che lo abita.”
Nitamo Montecucco
In neuropsicosomatica sappiamo che il corpo non è separato dalla mente né dal mondo che lo circonda. Il nostro sistema nervoso, in costante dialogo con l’ambiente, percepisce i mutamenti stagionali e risponde ad essi. In autunno, l’energia della natura ci accompagna verso un ritmo più lento: il metabolismo rallenta, i processi biologici si fanno più introspettivi, il bisogno di riposo aumenta. Come ricorda Montecucco, la salute psicosomatica nasce dall’armonia tra i ritmi esterni e quelli interni. Quando il corpo segue la ciclicità naturale, la mente trova spazio per elaborare, lasciare andare e rinnovarsi. Se invece resistiamo a questo richiamo — continuando a vivere con la stessa frenesia estiva — il sistema nervoso entra in dissonanza: possono comparire stanchezza, irritabilità, insonnia, ansia o quella sottile malinconia che molti avvertono nei mesi autunnali.
Il corpo, nella visione neuropsicosomatica, è un’antenna sottile che registra le variazioni energetiche dell’ambiente. Quando le giornate si accorciano, il cervello riceve meno luce e aumenta la produzione di melatonina, l’ormone del sonno e del ritmo biologico. Non è pigrizia: è un invito fisiologico a rientrare, a dormire di più, a dedicare più spazio alla cura di sé. Questo ascolto corporeo è una forma di intelligenza profonda: sentire significa restare in contatto con la vita che ci attraversa, anche nelle sue fasi più silenziose.
Dal punto di vista simbolico, l’autunno rappresenta il momento della trasformazione e del lasciar andare. Le foglie che cadono non sono una perdita, ma un atto di fiducia: la pianta si spoglia per conservare l’essenziale e prepararsi a una nuova fioritura. Così anche noi, se ci concediamo di rallentare, possiamo lasciare andare ciò che non serve più: abitudini, pensieri, relazioni, ruoli che ci appesantiscono. Nel linguaggio psicosomatico, trattenere troppo a lungo ciò che dovrebbe fluire può tradursi in tensioni muscolari, disturbi digestivi o blocchi respiratori — segni del corpo che chiede di lasciare andare.
Ogni giorno, ritagliati qualche minuto per sentire il corpo:
L’autunno non è solo una stagione climatica, ma un passaggio energetico e psichico. È il tempo del ritorno a sé, dell’elaborazione, della cura. Accogliere questo invito naturale al sentire significa entrare in risonanza con la vita stessa, che alterna cicli di luce e di ombra, di espansione e di riposo. Solo così il nostro corpo — e con esso la nostra mente — può ritrovare equilibrio, forza e presenza.
Montecucco, N. (2005). Neuropsicosomatica: la scienza della salute integrale. Edizioni Psiche2.
Kandel, E. R. (2006). In Search of Memory: The Emergence of a New Science of Mind. W. W. Norton & Company.
Damasio, A. (1999). The Feeling of What Happens: Body and Emotion in the Making of Consciousness. Harcourt.
Pert, C. B. (1997). Molecules of Emotion: The Science Behind Mind-Body Medicine. Scribner.
Siegel, D. J. (2010). Mindsight: The New Science of Personal Transformation. Bantam Books.
Dott. Carlo Livraghi
Psicologo Psicoterapeuta a Lecce
Psicologo Psicoterapeuta a Lecce
Iscrizione Albo sezione A 1570
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